sabato 18 maggio 2013

Compagni di merende

Il gip presso il Tribunale di Taranto Patrizia Todisco potrebbe decidere nella prossima settimana se scarcerare e disporre i domiciliari per il dimissionario presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, del Pd, che mercoledi' scorso e' stato arrestato dalla Finanza insieme ad altre quattro persone per concussione. Ieri Florido, presenti i suoi avvocati, e' stato interrogato in carcere ed ha respinto l'accusa che avrebbe fatto ripetute e insistenti pressioni sui dirigenti dell'assessorato all'Ambiente della Provincia, e in particolare su Luigi Romandini, affinche' all'Ilva venisse rilasciata l'autorizzazione all'uso della discarica "Mater Gratiae" all'interno del siderurgico.
  Nella sua deposizione al gip, Florido ha invece spiegato che non c'e' stata alcuna pressione ad operare illegalmente ma che ha solo chiesto agli uffici dell'ente di decidere o favorevolmente o negativamente sulle istanze dell'azienda per evitare che il contenzioso approdasse poi al Tar con un costo per la stessa Provincia. E infatti, ha rammentato Florido, piu' volte l'Ilva e' ricorsa al Tar contro gli atti della Provincia spesso avendo ragione.
  Oggi, intanto, ha lasciato il carcere per essere sottoposto ai domiciliari Girolamo Archina', ex consulente Ilva addetto ai rapporti istituzionali, che era stato arrestato il 26 novembre scorso. Mercoledi' scorso Archina' era stato colpito da una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere per la vicenda della discarica per la quale sono in carcere Florido e l'ex assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto, Michele Conserva, mentre e' ai domiciliari l'ex direttore generale dell'ente, Vincenzo Specchia.
  L'ultima ordinanza era stata notificata ad Archina' proprio il giorno in cui il Tribunale del Riesame, accogliendo l'istanza dei suoi avvocati, gli aveva concesso per ragioni di salute i domiciliari. Ed e' proprio a questa decisione del Riesame che gli avvocati si sono rifatti a fronte del secondo provvedimento restrittivo, chiedendo al gip la scarcerazione di Archina', disposta oggi.
  Negli atti dell'autoritá giudiziaria il ruolo di Archina' e' ampiamente descritto come colui che molto attivamente, e attraverso ripetute pressioni, interviene sul mondo politico, istituzionale e amministrativo tarantino e pugliese per fare gli interessi dell'Ilva ed evitare che l'azienda venisse "penalizzata". Un ruolo che per i magistrati si esplica contro regole e leggi. Nell'ultima ordinanza il gip Todisco afferma che Archina' era perfettamente a conoscenza delle decisioni della Provincia prima ancora che venissero formalizzate, e che sapeva benissimo anche degli avvicendamenti dei dirigenti. "Un maestro degli insabbiamenti" era stato invece definito Archina' da Emilio Riva, patron del gruppo siderurgico, stando ad un'altra intercettazione. Emilio Riva che, al pari del figlio Nicola, entrambi ex presidenti Ilva, e' ai domiciliari dallo scorso 26 luglio sempre nell'ambito dell'inchiesta sul siderurgico, mentre un altro figlio, Fabio, destinatario di un pe'rovvedimento restrittivo dallo scorso 26 novembre, e' ancora in Inghilterra dove e' stata richiesta l'estradizione in Italia.
  Archina', infine, era stato allontanato dall'Ilva gia' prima del suo arresto. Ai primi di agosto, infatti, appena vennero fuori le intercettazioni che lo riguardavano, il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, decise di inbterrompere il rapporto di lavoro. (AGI).

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