giovedì 18 aprile 2013

Da Taranto la sfida al sindacalismo reazionario

Contro 1 Maggio a Taranto. Riondino, Mannoia, Sepe, Barbarossa, Germano e The Niro sul palco


Il comitato Liberi e Pensanti di Taranto sta dando filo da torcere alla rodata macchina organizzativa del concertone del 1 maggio.
Il comitato è nato nel luglio 2012 quando la firma di due ordinanze da parte della magistratura a seguito dell’incidente probatorio sull’inquinamento causato dall’Ilva, stabilì il sequestro di sei impianti dell’area a caldo e la custodia cautelare agli arresti domiciliari di otto indagati.
La notizia del giorno è che molti artisti che per “appartenenza” e per percorso professionale avrebbero normalmente aderito al tradizionale concerto di Piazza San Giovanni, scelgono di partecipare al Controconcerto organizzato a Taranto proprio da Liberi e Pensanti .
Tra le adesioni pervenute finora ricordiamo: Fiorella Mannoia, The Niro, Luca Barbarossa, Daniele Sepe, Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori, l’Officina Zoé oltre agli attori Elio Germano, Andrea Rivera e Michele Riondino.
Quest’ultimo, tra gli organizzatori, non ha usato parole tenere nel presentare 1° Maggio autorganizzato a Taranto: “SÌ AI DIRITTI, NO AI RICATTI” nei confronti dei sindacati e della politica :
Taranto è l’unico luogo in cui abbia senso parlare di lavoro: una città cavia, pattumiera, sacrificata a una logica industriale assurda, al ricatto occupazionale. O mangi o respiri, o lavori o respiri. L’unico posto dove i diritti mancano. E dove, a livello pratico e simbolico, non si è fatto assolutamente nulla. Nulla ha fatto la politica, nulla ha fatto l’informazione. Quando non sono state comprate. E nulla hanno fatto i sindacati“.
L’attore non si limita a questo, usa parole dure anche nei confronti del Concerto di Piazza San Giovanni:
E’ un Sanremo di sinistra, ci ha abituato a una cosa sola, al totonomi, a chi presenterà e a chi no. Ma di cosa parleranno, si sa? Quali saranno le tematiche, è noto? Da noi sarà chiarissimo. Di Ilva certo, ma non solo: di Mezzogiorno, ovunque il territorio sia stato violentato in nome di qualsivoglia logica industriale“.
Che il tradizionale concerto del primo maggio fosse da anni diventato una vetrina per grandi nomi, dove i temi del lavoro vengono offuscati dalla presenza di grandi star nazionali e internazionali, questo è a nostro avviso acclarato. Sarà interessante invece verificare che impatto avrà la manifestazione di Taranto, quanto sarà capace di coinvolgere e far discutere e che formula adotterà.
Una cosa è certa, a livello simbolico la contromanifestazione di Liberi e Pensanti è esplicativa di quanto sia diventato difficile per le tradizionali organizzazioni riuscire a rappresentare il mondo del lavoro e la società civile che in questo momento drammatico non chiede slogan e momenti di aggregazioni patinati. (Polisblog)

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