domenica 21 luglio 2013

Abbiamo capito già tutto. C'erano dubbi?

L'ennesima gita...
Le commissioni parlamentari a Taranto per il decreto sull'Ilva

A un anno dal sequestro degli impianti, avvenuto il 26 luglio del 2012, comincia domani una nuova settimana importante per l'Ilva di Taranto. In primo piano, il decreto legge 61 con il quale il governo, lo scorso 4 giugno, ha commissariato la società con la nomina di Enrico Bondi. Una rappresentanza delle commissioni Industria e Ambiente del Senato sarà prima all'Ilva e poi in Prefettura a Taranto. In fabbrica i senatori effettueranno una visita agli impianti, mentre in Prefettura terranno una serie di audizioni. I parlamentari incontreranno anche il commissario Enrico Bondi. L'obiettivo della visita è costruire un quadro di informazioni e di conoscenze che torni utile nell'esame del decreto legge. Per la visita delle commissioni parlamentari sono previste misure di sicurezza attorno alla Prefettura di Taranto con l'istituzione di un'area-filtro.
La rappresentanza del Senato sarà guidata dai presidenti della commissione Industria, Massimo Mucchetti (Pd), e Ambiente, Giuseppe Marinello (Pdl). Nella prossima settimana le commissioni dovrebbero concludere l'esame in sede referente del decreto legge 61 la cui discussione in aula al Senato è in calendario per il 29 luglio. Il decreto riguarda l'Ilva, ma si applica a tutte le aziende ritenute di interesse strategico nazionale alle prese con problemi ambientali e occupazionali che abbiano più di mille dipendenti, anche in cassa integrazione ma da almeno un anno. Con una serie di emendamenti, il decreto ha avuto l'ok dalla Camera l'11 luglio.

La conversione in legge deve avvenire entro il 3 agosto. Anche in Senato sono stati presentati numerosi emendamenti. I senatori, fra l'altro, sono chiamati a decidere se confermare o meno la revoca della figura del Garante dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) così come deciso dalla Camera. Attualmente è infatti previsto che le funzioni di informazione in merito all'Aia nei confronti dei cittadini passino dal Garante al commissario - Enrico Bondi è affiancato da un sub commissario per l'ambiente, l'ex ministro Edo Ronchi - ma le polemiche scoppiate negli ultimi giorni proprio sul ruolo di Bondi potrebbero indurre il Senato a modificare quest'aspetto del decreto. (RepBa)


Caso Ilva a Taranto. Mucchetti: Meglio Bondi del garante dell'Aia

«Capisco lo scetticismo dei cittadini di Taranto che hanno il diritto, anzi il dovere, di esigere la tutela dell’ambiente ma con il commissariamento dell’Ilva il quadro è cambiato. E quello che dev’essere fatto, sarà fatto». Firmato Massimo Mucchetti (Pd), presidente della commissione Industria del Senato che insieme alla commissione Ambiente domani e martedì sarà a Taranto per visitare lo stabilimento siderurgico e per tenere alcune audizioni in Prefettura. Alle 20 di martedì, a Roma, il commissario Bondi verrà audito a Palazzo Madama dalle due commissioni.
Senatore Mucchetti, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, chiede di introdurre nuovamente il Garante dell’Aia, figura soppressa dal decreto che presto sarà discusso e votato proprio in Senato per la sua conversione in legge. Lei che ne pensa?
«La figura del Garante Aia era giustificata nella prima fase. Ma ora Enrico Bondi ed il sub commissario, Edo Ronchi, garantiscono più e meglio del Garante. Questa figura, poteva avere un senso nel momento in cui l’attuazione dell’Aia era affidata alla proprietà ma ora ci sono dei commissari governativi. Ripristinarla, sarebbe uno spreco. Ecco, quei 300mila euro potrebbero essere recuperati e dati in parte all’Ispra, che già svolge il suo ruolo con poteri di polizia giudiziaria ed esegue gli accertamenti del caso, e anche all’Arpa, che avrà lavoro supplementare».
Il commissario Bondi è stato, però, di recente travolto dalle polemiche per quella relazione dei consulenti Ilva in cui si associava l’incremento delle morti per tumore all’amianto ed al fumo delle sigarette...
«Sono polemiche che mi lasciano freddo. Il problema, quello vero, è darsi piuttosto delle regole e dei criteri - standard che individuino le diverse fonti di pericolo nel tempo e che siano validi ovunque in Italia: a Taranto, Brindisi, Porto Marghera ed a Gela».
Si riferisce alla legge sulla Valutazione del danno sanitario approvata dal Consiglio regionale pugliese?
«Sì. La legge pugliese è meritoria. I criteri e le modalità di accertamento, tuttavia, devono essere definiti dal ministero della Salute, sentito il ministero dell’Ambiente, per poter essere universali. Diversamente, si rischia di tutelare meno bene la salute dei cittadini e magari di finire davanti alla Consulta».
La Commissione europea ha avviato un’indagine per la lesione del diritto alla vita ed alla proprietà nei confronti del Governo italiano per le attività dell’Ilva.
«Ottimo l’interesse della commissione Ue. Purché non ci dimentichiamo che in Europa esistono forti interessi per la chiusura dell’Ilva».(GdM)



Ilva: su perizia azienda e sanzioni aia un doppio scontro

Le proteste per la soppressione del ruolo del Garante dell'Aia Ilva - incarico assegnato all'ex procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito - erano nate nelle scorse settimane da parte degli ambientalisti ma sono aumentate dopo la diffusione di una perizia inviata dall'Ilva alla Regione in risposta alla Valutazione di danno sanitario da inquinamento. Diverse, infatti, le voci che hanno chiesto le dimissioni di Bondi dall'incarico di commissario dell'Ilva e il ripristino della figura del Garante. Intervenuti in proposito anche il sindaco di Taranto, Ezio Stefáno, e il governatore della Puglia, Nichi Vendola.
  Per quest'ultimo, Bondi non risulta nemmeno formalmente dimesso dalla carica di amministratore delegato dell'Ilva, incarico che a metá aprile gli venne conferito dalla famiglia Riva, proprietaria della societá siderurgica. Contro Bondi anche i parlamentari di Sel e Cinque Stelle, nonche' alcuni esponenti del Pd. Ma anche tra Bondi e Garante e' scontro duro: il primo chiede uno stop sulle sanzioni Aia nei confronti dell'Ilva essendoci un nuovo decreto che prevede anche un nuovo piano dei tempi dell'Aia, il secondo risponde dicendo che il relativo procedimento va avanti perche' le violazioni sull'Aia sono state accertate prima delle nuove disposizioni.
  Invece nella perizia inviata alla Regione, l'Ilva contesta sia la Valutazione di danno sanitario prevista da una legge regionale ritenendola una sovrapposizione rispetto alla legislazione nazionale, sia il nesso fra la mortalitá per tumore registrata a Taranto negli anni e l'inquinamento del siderurgico.
  Per i periti dell'azienda, nell'analisi della mortalitá si deve tenere conto che Taranto, cittá marittima e portuale, ha avuto negli anni '70 un consumo di sigarette maggiore rispetto a molte altre realtá, e quindi i tumori sarebbero dovuti al fumo. Inoltre, c'e' da cosiderare l'impatto dell'amianto con la relativa esposizione di tutti coloro che hanno lavorato nei cantieri navali e nell'Arsenale della Marina Militare.
  Investito dalle polemiche, Bondi ha in seguito precisato che la perizia e' precedente il commissariamento e che questa, comunque, non inciderá sul mandato prioritario del commissario che e' risanare lo stabilimento.
  Vendola, dal canto suo, ha rilanciato su scala nazionale la necessitá di introdurre la Valutazione di danno sanitario per l'inquinamento dei poli industriali, scrivendo al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e ai presidenti delle Regioni.
  Squinzi gli ha risposto affermando che le imprese di Confindustria sono giá impegnate sul versante dell'ambiente e che sul tema specifico della Valutazione del danno sanitario serve un quadro d'insieme che consideri le "prassi europee". Vendola e Squinzi saranno a confronto a Taranto nel pomeriggio del 25 luglio nell'assemblea di Confindustria Taranto alla quale parteciperá anche il ministro della Coesione territoriale, Carlo Trigilia. (AGI).

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