giovedì 15 gennaio 2015

Magistrati concreti e politici azzeccagarbugli

Ilva di Taranto, in audizione al Senato i magistrati smontano il decreto del governo Renzi

Si è tenuta presso il Senato della Repubblica il 14 Gennaio 2015, in seduta congiunta l'audizione informale del procuratore capo di Taranto, Francesco Sebastio, del procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, e del sostituto procuratore di Milano, Stefano Civardi, nell'ambito dell'esame del ddl n. 1733 (Decreto-legge ILVA).
L'audizione è durata oltre un'ora e mezzo, durante la quale i magistrati hanno esposto moltissime osservazioni alcune anche molto forti, quasi ad esternare un senso di sconforto nei confronti del legislatore (in questo caso il Governo) incapace di scrivere buone norme. Durante l'audizione il Procuratore di Milano Francesco Greco ha detto criticando il DL : "Non posso altro che auspicare il rispetto pieno dei criteri previsti dalla legge Marzano" ha poi aggiunto "noi siamo stanchi, di continuare nelle nomine di persone da parte del Mise o del Ministero dell'Industria in passato, che fanno sì che le gestioni di queste crisi diventino dei poltronifici" continua Greco dicendo "ho gestito crisi come quelle della Parmalat e Montedison, ci vuole gente preparata e capace, che stia a tempo pieno a lavorare, che non si prenda questo come uno dei cinquanta incarichi da svolgere";
In questo video i punti salienti degli interventi dei PM.



Greco: "Non riesco a capire perché si facciano leggi in questo modo, forse è un problema di gestione del potere";
Greco: "Una elargizione tout court dello Stato all'Ilva, ovvero una confisca preventiva di questo denaro senza una contropartita, potrebbe avere problemi di tipo costituzionale, rilievi in sede di Corte Europea e si potrebbe configurare una forma di aiuti di Stato"
Sebastio : "In merito alla questione dell'80%"; ad esempio, la prescrizione ricoprire i parchi minerari, vale come quella di mettere un cartello?";
Sebastio :" in merito alla norma sulla non punibilità del commissario dell'amministrazione straordinaria, non è chiara, non si capisce chi rientri in questa "impunibilità" quando si parla di soggetti delegati si intendono anche i direttori dello stabilimento che oggi sono imputati?";
Sebastio : riferendosi alla norma dell'80% relativa alle prescrizioni chiede" 80% e 20% ma dei lavori fatti o dei lavori appaltati?"; Infine ancora il procuratore di Milano, Greco pone la questione trasparenza, afferma infatti che sembra nessuno si sia posto il problema della trasparenza e che 2 miliardi di € sono la cifra più grossa mai spesa in italia, occorrerebbe una forma di controllo pubblico.
Hanno chiesto di poter lavorare meno dal punto di vista interpretativo delle norme, per cui i magistrati chiedono di rivedere il testo del decreto scritto dal Governo Renzi e di essere più specifici nella formulazione delle leggi. (Beppegrillo)

Vendola: se chiude l'Ilva non c'è futuro per la città di Taranto

“Se dovesse chiudere l’Ilva dubito che potremmo essere di fronte alla possibilità di dibattere del futuro di Taranto: oggi si può avere un’acciaieria sostenibile. La chiusura dell’Ilva sarebbe un colpo al sistema industriale nazionale”. Lo afferma il governatore della Puglia Nichi Vendola, in audizione in commissione Industria al Senato nell’ambito dell’esame del decreto sull'Ilva, citando l’esempio di Bagnoli.
“In questo momento ci sono 500 milioni cantierizzati per il porto – spiega Vendola – 200 milioni pronti per il nuovo grande ospedale di Taranto; è in corso di costituzione un registro tumori di Taranto. Il ciclo della salute insieme a quello delle bonifiche non è un ciclo del rapporto”.
«L'AIA VA FATTA AL 100%» - "Non è sopportabile la parcellizzazione. Solo l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) nella sua interezza può garantire" salute e ambiente altrimenti potrebbe anche aprirsi "il rischio di esporre il Paese a infrazioni comunitarie". Vendola chiede quindi di "cassare la norma dell’80%" sull'applicazione delle prescrizioni Aia. "Ci chiediamo perchè proprio l’80%? Siamo di fronte a una nuova proroga?", dice.
“Parliamo di interventi indispensabili”, osserva Vendola citando tra questi per esempio quelli sui “parchi minerali”, per la data che va dal 31 luglio 2015 in poi (primo step di una serie di prescrizioni). Se non si riesce a rispettare le prescrizioni e i tempi dell’Aia, spiega Vendola, “l'Ilva dovrebbe presentare adeguate motivazioni sui ritardi e poi rimettersi al giudizio dell’Autorità”, come il ministero dell’Ambiente. Poi per la Regione Puglia sarebbe il caso di “cassare anche l'impunibilità” del commissario (comma 6 art.2). Tra l’altro Vendola chiede di “riattribuire la vigilanza a un ente terzo, a un garante”. Da “cassare” anche la parte del decreto sulle discariche (art.4). Infine “serve una chiara demarcazione tra le risorse destinate alla riqualificazione dell’Ilva e le risorse per il rilancio e lo sviluppo dell’area di Taranto”.
SI DEVE RISPETTARE AMBIENTE ED OCCUPAZIONE - “E' l’ennesimo decreto. Riteniamo che la decretazione di urgenza non sia lo strumento più idoneo”, soprattutto perchè “i commissari hanno via via espropriato le procedure ordinarie senza tuttavia ottenere miglioramenti ambientali”. Vendola segnala comunque “alcuni aspetti che valutiamo positivamente” come l’introduzione del “nuovo protagonismo dello Stato”.
“Per la Regione qualsiasi salvaguardia del siderurgico più grande d’Europa deve rispettare due requisiti, che ci sia la tutela dei livelli di occupazione e che la produzione sia rispettosa dell’ambiente”, aggiunge Vendola. “Con la decretazione d’urgenza si è provocato un impoverimento dei procedimenti ordinari – osserva il governatore pugliese – e si è andati sempre più verso un regime monocratico: e non si può dire che a questo sia corrisposto un miglioramento ambientale, anzi”, prosegue, si è avuta richiesta di proroga e dilatazione dei tempi dell’Aia. “Riteniamo però necessario – rileva Vendola parlando del nuovo decreto Ilva – che accanto al livello di governance dello Stato ci sia anche una governance scientifica per la salute e l'ambiente, potenziando il Centro salute e ambiente istituito dalla Regione nel 2012, garantendo specifiche risorse. Bisogna poi potenziare l’organico Arpa, perchè se lo Stato ci chiede di fare una guerra, ebbene non la possiamo fare senza un esercito”; in proposito viene proposto un emendamento ad hov per autorizzare, “in deroga agli attuali vincoli, la copertura del 60% dei posti della dotazione organica generale dell’Agenzia, per raggiungere 498 unità a tempo indeterminato” per “garantire il completamento e lo sviluppo delle attività sul territorio tarantino”. (GdM)

Sindaco di Taranto: si chiarisca il problema dell'Aia all'80%

“Occorre chiarire cosa riguarda l'80% e stabilire un termine temporale per la realizzazione del restante 20%” dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Così il sindaco di Taranto Ippazio Stefano in audizione in commissione Industria sul nuovo decreto Ilva. “Serve più precisione nel dire quando avverranno gli interventi e quando arriveranno i finanziamenti per l’attuazione delle prescrizioni ambientali – osserva poi Stefano – se ci dicono che tra 15 giorni almeno questi arriveranno cominciamo a parlare di cose concrete. Noi non vogliamo gestire le risorse, vogliamo che sia il ministero. Noi programmiamo quello che vogliamo fare e chiediamo di essere controllati sull'utilizzo”.
Il sindaco critica poi la diminuzione di controllo da parte del territorio, e il venir meno del controllo all’Arpa: “Si toglie la possibilità di verificare come vanno le cose”. Poi dice che inizierà presto, “a giorni”, la bonifica del quartiere Tamburi: è “già stata preparata la tensostruttura dove verrà depositato il terreno prelevato, terreno inquinato. Abbiamo bisogno di riavvicinare i cittadini alle istituzioni”. (GdM)

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