domenica 21 settembre 2014

Stefàno: uno che conta...

Stefàno: «Taranto offesa dall'Ilva, non ha informato il Comune dello sversamento in mare» 


«L’Ilva non ha avvisato il sindaco di Taranto di quanto stava accadendo. dell’incidente sono stato informato dalla Capitaneria di Porto. Sono comportamenti ingiustificabili e che provocano in me una fortissima irritazione. L’Ilva è ospite in questo territorio e deve rispettare Taranto. Non informando il sindaco non ha offeso Ippazio Stefàno, ma i tarantini che ho l’onore di rappresentare». Non sono bastati due giorni al sindaco per sbollire la rabbia di giovedì, quando dallo stabilimento nessuno ha ritenuto di avvertire il Comune dello sversamento di olio lubrificante e acqua dal canale di scarico numero due della fabbrica. Così Stefàno ha seguito l’evolversi della situazione in costante contatto con il comandante della Capitaneria.
    A che ora ha saputo dell’incidente?
«Intorno alle 9. Mi ha telefonato il comandante della Capitaneria. Un atto di garbo istituzionale che altri avevano il dovere di osservare. Ma è questione che affronteremo nelle sedi opportune».
   Intende protestare?
«Attendo alcune relazioni per avere una definitiva contezza di quanto accaduto e farò presente a chi oggi rappresenta Ilva che il dialogo è necessario con la città. Ma che informare in caso di incidenti è indispensabile. A questo aggiungo che nel recente incontro con il premier Renzi avevo lamentato una chiusura inaccettabile da parte del siderurgico. E ne ho avuto un’altra eclatante dimostrazione».
   Come mai non si è recato sul posto per rendersi conto con i suoi occhi di quanto stava accadendo?
«Non era necessaria la mia presenza. Sul posto c’erano i professionisti del settore che hanno fatto tutto quello che era necessario fare. Recarmi lì a che scopo? Per fare passerella? Non è nelle mie abitudini, anche se vengo accusato pure di questo».
   Però la presenza del sindaco di Taranto in certe occasioni ha un valore che va oltre. Sta a testimoniare l’attenzione del primo cittadino...
«Mi spiace ma io avrò sempre un approccio scientifico nella mia funzione. Agisco con razionalità e non sulla spinta delle emozioni. La mia attenzione sulla vicenda è testimoniata dai contatti frequentissimi che ho avuto con i professionisti che sono intervenuti. Andare a contemplare una chiazza d’olio non aveva alcun senso. I tarantini mi conoscono e sanno che la mia attenzione non può mancare soprattutto in casi come questi».
   Anche a distanza, quindi, ha avuto modo di apprezzare la portata dello sversamento?
«Assolutamente sì e le dico che siamo di fronte ad un episodio sconcertante. Nelle argomentazioni che allegheremo al nostro no a Tempa Rossa citeremo anche questo incidente, proprio per motivare la sofferenza di questo territorio. A questo aggiungo che sono stato rassicurato sulla efficacia delle operazioni di recupero del materiale finito in mare».
   Le hanno riferito che c’è un buco di circa sei ore in cui lo sversamento è andato avanti senza alcun intervento?
«È una delle informazioni che ho appreso e ora attendo le relazioni per decifrare completamente cosa è accaduto. I tarantini possono stare tranquilli. Il loro sindaco si informa e si consulta con dei professionisti di primissimo piano, prima di agire».
    Concorda con chi sostiene che la fabbrica oggi è meno sicura?
«Sono i numeri a dirlo. È sotto gli occhi di tutti che gli incidenti sono in costante aumento. Credo che si sia di fronte ad una situazione figlia di più circostanze. Gli operai non sono tranquilli per via di tutte le tensioni di questi mesi e questo incide. Ma tutto questo non può essere un alibi. Deve essere anzi una spinta a triplicare gli sforzi». (Quotidiano)

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