venerdì 6 settembre 2013

E chi sono?

Ilva, struttura ombra per conto dei Riva, arrestati cinque fiduciari dell'azienda

La guardia di Finanza di Taranto sta eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare - quattro in carcere e una ai domiciliari - nei confronti di altrettanti soggetti che facevano parte, secondo gli investigatori, di una 'struttura ombra' della famiglia Riva che agiva all'interno dell'Ilva in base alle direttive della proprietà pur non essendo inquadrata nell'organigramma dell'azienda. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Taranto.
Il nuovo filone d'inchiesta sullo stabilimento tarantino è nato da un approfondimento dell'inchiesta madre, quella che ha portato l'estate scorsa al sequestro degli impianti dell'area a caldo e all'arresto di alcuni appartenenti alla famiglia Riva. Ai cinque arrestati è stata contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica incolumità in relazione al testo unico ambientale.
L'esistenza di un governo "occulto" gestiva l'Ilva era stata descritta dal tribunale del Riesame di Taranto motivando la decisione di rigettare i ricorsi di Riva Fire e Riva Forni Elettrici contro il sequestro di beni per 8,1 miliardi di euro disposto dal gip Patrizia Todisco. Dalle indagini sull'Ilva - attraverso le intercettazioni - è emersa "l'esistenza di una sorta di governo aziendale occulto (non ufficiale) operante all'interno dello stabilimento di Taranto, una struttura ombra costituita da soggetti denominati 'fiduciari', che di fatto governavano il siderurgico".
Secondo i giudici tarantini, i fiduciari sono soggetti "non inquadrati nell'organico di Ilva spa ma riconducibili direttamente alla proprietà e alla famiglia Riva. Alcuni di essi, funzionalmente dipendenti di altre società del gruppo Riva, sono ufficialmente distaccati all'interno dello stabilimento, con deleghe di funzioni; altri, funzionalmente dipendenti delle suddette ulteriori società del gruppo Riva, non sono ufficialmente impiegati presso Ilva spa (ci sarebbe persino un direttore-ombra, ndr); altri ancora operavano od operano all'interno dello stabilimento come consulenti esterni".
I 'fiduciari', secondo quanto risultato dagli accertamenti della Guardia di finanza, governavano il siderurgico "impartendo le necessarie disposizioni, occupando alloggi nella provincia di Taranto che risultavano essere formalmente 'uffici in attivita della Riva Fire spa". Erano cioè "lo strumento di controllo della proprietà sulla vita dello stabilimento (avendo il compito effettivo di verificare l'operato dei dipendenti assicurandosi che fossero rispettate le logiche aziendali)". Per il Tribunale si tratta, in definitiva, di soggetti che "hanno esercitato un penetrante dominio su Ilva spa, pur avendo cessato dalla cariche rivestite in seno a tale compagine societaria, dettando dall'esterno le linee della politica aziendale" e concorrendo quindi alla commissione dei reati contestati dalla Procura. (Rep)

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