mercoledì 5 giugno 2013

Come ti risollevo uno stabilimento ma non una città

Il Governo commissaria l'Ilva, ed è una notizia oramai sulla bocca di tutt*.
Ne parlano politici, professori universitari e come è giusto cittadin* e ambientalist* di Taranto e perfino il vescovo Monsignor Santoro e "ne avevamo proprio bisogno di conoscere la sua opinione".... ironicamente s'intende!

Ne parla in positivo e c'era da aspettarselo: "Il commissariamento dell'Ilva "è sicuramente una scelta di responsabilità" (TMNews) - ma i commenti su "questa" che sarebbe "per loro" una scelta di responsabilità" in rete e non solo, sono tanti.



Tra le eccezioni:

il deputato leccese del M5S  Diego De Lorenzis intervenuto il 4.06 alla Camera dei deputati sul caso Ilva. Ha dichiarato: “L’acciaio di tutto il mondo non vale la vita di un solo bambino!”. Chiede a nome di tutto il Movimento la chiusura dell'area a caldo, "incompatibile con la salute".

Come si può pensare di bonificare lo stabilimento Ilva di Taranto e tutte le parti circostanti inquinate, e contemporaneamente mantenere attiva la fonte inquinante, appunto l'area a caldo?
Il Ministro Zanonato dovrebbe chiarirci tutte queste perplessità. Perchè ancora non lo ha spiegato. Si è limitato semplicemente a dire che l'Ilva va salvata, bonificata ma deve continuare a produrre perchè "Non è un’azienda decotta, è un’azienda che produce reddito e funziona bene..... Continuare la produzione è la condizione per mantenere l’occupazione”(ilfattoquotidiano.it)
E come se non bastasse cosa fa? nomina commissario un uomo di fiducia della famiglia Riva: Enrico Bondi....

Il movimento 5 stelle  intanto fa sapere che intende dialogare con i tarantin*: lo farà  in Piazza della Vittoria, questo sabato 8 Giugno alle ore 18: "i portavoce del MoVimento  5 Stelle parteciperanno all’incontro per ascoltare ed accogliere le istanze  e le proposte della cittadinanza al fine di presentare dei provvedimenti concreti in Parlamento" (potete leggere l'intero comunicato qui)






Interessante il post di Alessandro Marescotti sul suo personale blog de Il fatto quotidiano che racconta come si è giocata e si sta tuttora giocando la "partita Taranto-Riva" e che riassume in tre mosse.
L'ultima mossa, quella decisiva è quella dettata dal governo PD_PDL, il governo Letta: dopo il sequestro dei profitti da parte della magistratura (aggirando  cosi’ i vincoli della legge 231/2012) che tocca tutti i capitali del Gruppo Riva ad eccezione dell’Ilva di Taranto, il governo risolleva i Riva grazie ad decreto con il decreto pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.
"Ed ecco la terza risurrezione dell’Ilva" scrive Marescotti: "Il governo Letta prevede invece che cinque esperti possano riconfigurare il percorso attuativo dell’Aia (articolo 1 comma 5) in quanto è previsto un nuovo “piano” che deve “prevedere le azioni ed i tempi necessari” per la realizzazione dell’Aia.
Ma come è possibile? Questo piano era già contenuto nell’Aia! L’Aia era gia’ completa di cronoprogramma e di ogni specifica tecnica: doveva essere solo rispettata. Gli esperti sono già presenti nell’Ispra e nell’Arpa, non ve ne è bisogno di altri. E’ il massimo della confusione e della sovrapposizione di competenze. Siamo in presenza di un papocchio che contiene la sorpresa di un grimaldello nascosto: l’Aia da rigida diventa adattabile in funzione dei “tempi necessari” alla realizzazione del “piano industriale”.
La presenza di questi tre esperti nel decreto è pertanto sospetta dato che già l’Aia era stata scritta da una commissione di esperti e veniva considerata “blindata” dalla legge 231/2012: dura lex sed lex.
Ora invece l’Aia può essere riscritta in corso di realizzazione grazie agli “esperti”.
E’ come dire: costa troppo un ponte con quattro piloni? Lo facciamo in economia con tre. E gli esperti certificano.
Il nuovo decreto che salva l’Ilva dal collasso scongela i capitali sequestrati e nomina Bondi commissario dell’Ilva. Le guance di Monti sarebbero arrossite.
E cosi’ l’amministratore delegato dell’Ilva, dimessosi da pochi giorni, ritorna in azienda con il cappello di servitore dello Stato dopo esserne uscito con il cappello di servitore dell’azienda.
Ilva ha debiti con le banche che vanno onorati prima della sua chiusura e quindi deve continuare a produrre.
Le banche non transigono, un fallimento dell’Ilva trascinerebbe nella polvere un intero sistema creditizio ed è per questo che sono scesi in campo i poteri forti. (...)
Infine ecco la questione decisiva: i prezzi delle materie prime salgono e l’offerta dell’acciaio è superiore rispetto alla domanda di mercato. Inoltre il mercato nazionale è fermo con la crisi dell’edilizia che è il primo cliente dell’acciaio grezzo. E le prospettive che rimangono aperte sono individuabili nell’Asia in crescita in cui la fa ormai da padrone l’acciaio cinese. Le abile manine che modificano le leggi quando la magistratura fa scacco matto potranno ancora cambiare – senza alcun arrossir di guance – le regole del gioco durante la partita, ma non possono cambiare l’esito di questa storia che sarà comunque scritto dall’economia globale.
Quanto potrà durare l’agonia di questi signori della “old economy”?
E quanti morti e feriti costerà alla fine questa disperata battaglia di retroguardia dei signori della politica?" Per leggere l'articolo per intero cliccare qui

Tra le eccezioni comparirebbero anche nomi di rappresentanti politici di SEL che si schierano "ora" contro le decisioni governative: preferiamo non citarli. Non sono "credibili" quei personaggi che se un giorno appaiono proni a Riva un altro gli si mettono contro.
A tal proposito, trascriviamo, per chi l'avesse dimenticata, una vecchia celebre frase del governatore pugliese che c'è rimasta nel cuore...: "«Chiesi ad Emilio Riva, nel mio primo incontro con lui, se fosse credente, perché al centro della nostra conversazione ci sarebbe stato il diritto alla vita. Credo che dalla durezza di quei primi incontri sia nata la stima reciproca che c’è oggi. La stessa che mi ha fatto scendere in campo contro il referendum per la chiusura del ‘polmone produttivo’ della Puglia».

Come si cambia
per non morire... 
come si cambia per ricominciare.....

(sulla ambigua posizione di Vendola si consiglia la lettura di 
Vendolaparoleopereomissioni  
e VendolapronoRiva )









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