venerdì 17 maggio 2013

Auto blu? No, grigio discarica!

Ansa
Gazzetta del Mezzogiorno


Ilva, bufera su Taranto dopo gli arresti oggi gli interrogatori

Scatteranno oggi pomeriggio alle 15.30 nella casa circondariale di Taranto gli interrogatori di garanzia delle tre persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta denominata «Ambiente svenduto».
A comparire dinanzi al giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco, firmataria dei provvedimenti chiesti dalla Procura ed eseguiti dalla Guardia di Finanza, saranno il presidente della Provincia Gianni Florido (difeso dagli avvocati Carlo e Claudio Petrone), l’ex assessore provinciale Michele Conserva (assistito dall’avvocato Michele Rossetti) e l’ex responsabile delle pubbliche relazioni dell’Ilva Girolamo Archinà (difeso dagli avvocati Giandomenico Caiazza e Gianluca Pierotti). Sarà invece interrogato per rogatoria l’ex direttore generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia, attualmente segretario generale al Comune di Lecce, finito agli arresti domiciliari e assistito dall’avvocato Andrea Sambati. Intanto è già stata fissata per il 23 maggio l’udienza dinanzi al tribunale del riesame contro i provvedimenti restrittivi, udienza che per ora riguarda il solo Archinà.

Il presidente Florido ieri mattina ha rassegnato le dimissioni con un fax inviato al segretario generale della Provincia dalla matricola del carcere, dimissioni irrevocabili che rappresentano la cesura con la vita politica ed un primo segnale nei confronti della magistratura. Il gip Patrizia Todisco ritiene sussistenti nei suoi confronti i gravi indizi di colpevolezza riguardo un episodio di tentata concussione ed uno di concussione consumata nei confronti di dirigenti della Provincia riguardo a permessi e autorizzazioni chieste dall’Ilva. Sotto il profilo delle esigenze cautelari, posti alla base del suo arresto e del trasferimento in carcere, invece vengono rilevate il rischio di inquinamento delle prove e quello di reiterazione del reato, esigenze cautelari che le dimissioni dalla carica potrebbero contribuire ad affievolire, almeno fino alla concessione degli arresti domiciliari pur se va ricordato che l’ex assessore provinciale Michele Conserva, dimessosi nel settembre scorso, pur avendo lasciato tutte le cariche politiche e nonostante quasi cinque mesi di custodia cautelare ai domiciliari nel primo round di «Ambiente svenduto», è comunque anch’egli finito in carcere l’altra mattina.
Secondo l’accusa, Florido e Conserva avrebbero agito in piena comunione di intenti per favorire l’Ilva, non lesinando pressioni sui dirigenti del settore ambiente della Provincia. L’ex dirigente Luigi Romandini ha dichiarato ai finanzieri del Gruppo di Taranto di essere stato invitato nell’ufficio di Florido e di essere stato invitato a evadere le richieste provenienti dall’Ilva quasi ad horas. «Di fronte alla mia legittima e doverosa richiesta di esaminarle nei tempi dovuti - ha detto Romandini nell’interrogatorio a cui è stato sottoposto dagli inquirenti - egli mi rispondeva “se non se la sente faccia due righe e si dimetta”... in concidenza con il conferimento di incarico al direttore generale Vincenzo Specchia le pressioni e le attività intimidatorie nei miei confronti divennero più accentuate e furono portate avanti da Specchia che mi dichiarava di agire su espressa volontà del presidente che asseriva essere scontento della mia attività perché non in linea con i suoi voleri e adirato con me tanto da avere deciso di allontanarmi con ogni mezzo dalla direzione del settore».
Per il gip Patrizia Todisco «dalle indagini è emerso che che le condotte di Florido, Conserva e Specchia fossero ispirate e pilotate da Archinà, il quale era talmente introdotto nei meccanismi di nomina dell’ente da essere al corrente anche delle nomine in cantiere. Archinà è informato di tutto, caldeggia nomine e spostamenti dei dirigenti, ispira ed orienta le condotte di Florido e Conserva (ed indirettamente di Specchia) e, senza la sua invasiva presenza, non si spiegano le ragioni per le quali negli uffici della Provincia si insistesse tanto per una solerte e positiva risposta alle istanze dell’Ilva. Del tutto evidente - scrive ancora il magistrato - è il vantaggio economico (e dunque l’utilità) che l’Ilva avrebbe conseguito con il rilascio della agognata autorizzazione all’esercizio della discarica in località Mater Gratiae, poiché essa evitava il ricorso a forme alternative di smaltimento di quelli che sono, si badi, rifiuti pericolosi, sicuramente molto onerose». (Mazza - GdM)

È stata spedita via fax dal carcere di Taranto alla segreteria generale della Provincia la lettera di dimissioni di Gianni Florido, il presidente dell'amministrazione provinciale arrestato ieri. Le dimissioni sono state protocollate nel pomeriggio. Florido da questo momento ha venti giorni di tempo per fare eventualmente dietrofront. Scaduto questo termine, il prefetto, d'intesa col ministero dell'Interno, è tenuto a nominare il commissario prefettizio che, dopo due mesi, in virtù di un decreto presidenziale assume la denominazione di commissario straordinario. Ma il consiglio provinciale potrebbe essere sciolto molto prima in seguito alle probabili dimissioni della maggioranza dei consiglieri (un minimo di 16).
La sospensione del prefetto. Il Prefetto di Taranto Claudio Sammartino ha dichiarato, nei riguardi del presidente della provincia Gianni Florido, arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto', la sussistenza della causa di sospensione di diritto dalla carica. Una nota della Prefettura comunica che la decisione è ''conseguente all'applicazione delle misure coercitive disposte dall'Autorità giudiziaria''.
''Il provvedimento prefettizio si legge ancora - viene notificato al presidente e ai componenti del Consiglio provinciale che hanno convalidato l'elezione''. Florido avrebbe peraltro annunciato le dimissioni attraverso un telegramma dal carcere.
Le dimissioni Pd. I consiglieri provinciali e gli assessori del Pd hanno deciso di rassegnare le dimissioni dalle loro funzioni a seguito dell'arresto di Florido. Le dimissioni, sottolinea in una nota il gruppo consiliare del Pd, ''saranno depositate presso la segreteria generale della Provincia di Taranto non appena saranno pervenute quelle del presidente Gianni Florido'', che - a quanto si è saputo - ha già manifestato l'intenzione di dimettersi.
La solidarietà. «Siamo convinti che il presidente della Provincia di Taranto saprà fornire ai giudici i necessari chiarimenti in merito ai pesanti addebiti che gli vengono contestati». Lo dichiarano in una nota i gruppi consiliari di maggioranza alla Provincia di Taranto riferendosi all'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto' che ieri ha portato all'arresto del presidente Gianni Florido (Pd), accusato di concussione.
Insieme con Florido, 61 anni, esponente Pd, presidente della Provincia di Taranto e a capo dal 2004 di una giunta di centrosinistra, sono state arrestate ieri altre tre persone: l'ex assessore provinciale all'Ambiente Michele Conserva, 53 anni, che gia' il 26 novembre scorso era andato ai domiciliari per la stessa inchiesta, e, ai domiciliari, l'ex direttore generale della Provincia, e attuale segretario generale del Comune di Lecce, Vincenzo Specchia, 60 anni, che è stato sospeso dall'incarico; nel carcere di Taranto, dov'è detenuto sempre dal 26 novembre ma per l'inchiesta-madre sull'inquinamento, i finanzieri del comando provinciale di Taranto hanno notificato il provvedimento inoltre all'ex dirigente dell'Ilva Girolamo Archina', 67 anni.
«Crediamo che la giustizia - sottolineano Luciano Santoro (capogruppo Pd), Giorgio Grimaldi (capogruppo Sel), Mino Sampietro (Gruppo indipendente), Cosimo Lariccia (capogruppo Udc) e Domenico Pavone (capogruppo Lista Florido) - debba fare rapidamente il suo corso e confidiamo nell'azione della magistratura impegnata a fare chiarezza sulla vicenda». Al presidente Florido i componenti della maggioranza manifestano «vicinanza e solidarietà come amici oltre che come donne e uomini che hanno condiviso con lui una importante esperienza politica e amministrativa». Ieri intanto il coordinamento provinciale di Sel ha annunciato, con un comunicato, le dimissioni degli assessori Franco Gentile e Giovanni Longo e dei due consiglieri provinciali. (Quot)


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