mercoledì 31 dicembre 2008

Buon Anno a tutti


Un'immagine, una foto, colori di un'industria che incombe sulla città, su di noi, sulle case e palazzi, sui nostri bambini, sui nostri campi, sul mare e sul verde, sulle nostre gravine, sui nostri pascoli.

Un 2008 che ci saluta con pacchi dono e nuove sfide:
L'incontro e l'unione delle associazioni, dei movimenti ambientalisti, dei cittadini sfociata nella marcia per l'ambiente.
La sospensione dell'Ingegner Bonaventura Lamacchia dall'incarico di componente della Commissione IPPC.
L'approvazione della legge antidiossina, un regalo della Regione Puglia.

L'Aia, che in meno di tre mesi dovrà essere rilasciata all'Ilva di Taranto rappresenta la nostra e difficile sfida. Non dimentichiamocelo.
Tanti passi sono stati fatti in questo 2008.

Cerchiamo in questi giorni di "ricaricarci" per far sentire la nostra voce fino a Roma, appuntamento che ci attende nel 2009.

Buon Anno a tutti,
Buon Anno Taranto.

Rassegna di fine anno







Riva alla sbarra a Genova. I cittadini parte civile!

Si è svolta ieri la quarta udienza d'appello del processo contro Emilio Riva e figli per inquinamento ambientale. Il processo di primo grado, iniziato nel 2004, si è concluso nell'ottobre 2006 con la condanna degli imputati a un anno e quattro mesi. La Corte d’Appello ha giudicato in merito all’ammissibilità al processo d’appello delle parti civili ammettendo l’Associazione «Per Cornigliano» ed escludendo, invece, il partito dei Verdi.
«Questa ammissione rappresenta un altro successo per i cittadini di Cornigliano e in particolare per l'Associazione Per Cornigliano - commenta Cristina Pozzi, presidente dell’associazione del quartiere - , che già il giudice Luisa Carta, nel 2005, aveva ammesso come parte civile nel processo di primo grado, riconoscendola “rappresentativa della tutela degli interessi degli abitanti”. Oggi ancora di più il ruolo storico della nostra Associazione, che da molti anni si batte per il risanamento del quartiere, è riconosciuto tale da essere di nuovo confermato come parte attiva anche nel processo d'appello a carico del Gruppo Ilva».
La sentenza è stata fissata per il giorno 19 gennaio 2009, in una sessione straordinaria interamente dedicata al processo Ilva. «Questo ci fa ben sperare - conclude Pozzi - in una sentenza che dia giustizia e dignità alla popolazione di un quartiere che ha tanto ingiustamente sofferto danni ambientali e sanitari sulla propria pelle per tanti anni». (Il Giornale)

martedì 30 dicembre 2008

Pubblicata la Legge "diossina"

Eccola qui:

LEGGE REGIONALE 19 dicembre 2008, n. 44
“Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio: limiti alle emissioni in atmosfera di policlorodibenzodiossina e policlorodibenzofurani”.



Leggi il testo intero dal sito della Regione
Scarica il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.200

Se questi sono facinorosi...

Ecco i video che documentano l'attività del Presidio permanente no discariche e gli sforzi della cittadinanza di Grottaglie, Fragagnano, San Marzano, e dei comuni limitrofi che chiedono agli amministratori il governo onesto del territorio.



Rassegna stampa



La monnezza ha una patria: Fragagnano e Grottaglie!

Questi vengono dal "Grande Salento"...

LECCE, QUESTIONE RIFIUTI ORMAI È SOLO QUESTIONE DI GIORNI.
http://www.telenorba.it/home/news_det.php?nid=9073

DAL 1° GENNAIO IN DUE TERZI DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI LECCE SARÀ EMERGENZA RIFIUTI.
LA MISSIVA A FIRMA DEL PRESIDENTE GIOVANNI PELLEGRINO E INDIRIZZATA ALL'ASSESSORE REGIONALE ALL'ECOLOGIA MICHELE LOSAPPIO, NON LASCIA SPAZIO A INTERPRETAZIONI.
IL 31 DICEMBRE CESSANO DI AVERE EFFICACIA LE AUTORIZZAZIONI IN VIRTÙ DELLE QUALI MONTECO GESTISCE LA DISCARICA BURGESI DI UGENTO, A SERVIZIO DELL'ATO LE3, E SUD GAS L'IMPIANTO PROVVISORIO DI BIOSTABILIZZAZIONE DI POGGIARDO, A SERVIZIO DELL'ATO LE2.
A PARTIRE DAL 1° GENNAIO, DUNQUE, I RIFIUTI RISCHIANO DI RIMANERE PER STRADA IN NUMEROSI COMUNI DEL SALENTO CENTRO-MERIDIONALE.
EVENTUALITÀ, QUESTA, DELLA QUALE SONO STATI INFORMATI IL PREFETTO E LA POLIZIA PROVINCIALE.
LA PATATA BOLLENTE PASSA ORA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO VENDOLA, CHIAMATO IN CAUSA DALLO STESSO PELLEGRINO COME L'UNICO SOGGETTO COMPETENTE A INTERVENIRE AI SENSI DELL'ORDINANZA EMANATA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL 16 GENNAIO 2008.
PELLEGRINO NON RISPARMIA DURE CRITICHE AI SINDACI DI UGENTO, ACQUARICA E NARDÒ E RICORDA COME SOLO LA DISPONIBILITÀ DEI SITI DI FRAGAGNANO E GROTTAGLIE ABBIA CONSENTITO FINORA DI SCONGIURARE L'EMERGENZA.

E questi arriverebbero dalla Campania:

RIFIUTI: VENDOLA, INACCOGLIBILI ALTRE TONNELLATE DA CAMPANIA
Bari, 29 dic. - (Adnkronos) -

http://www.libero-news.it/adnkronos/view/26277

''Visti i favolosi risultati del Governo Berlusconi, penso si tratti di una richiesta infondata. E poi la Puglia non ha piu' motivo di essere solidale con un Governo che con noi ha fatto promesse che non ha mantenuto''. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, incontrando i giornalisti durante la conferenza stampa di fine anno, a proposito della nuova richiesta da parte del Governo di accogliere in Puglia altre tonnellate di rifiuti, circa 40 mila tonnellate, provenienti dalla Campania.
''E' una richiesta inaccoglibile - ha aggiunto - perche' cozza con quello che ho sentito in televisione: ho sentito rivendicare dal presidente del Consiglio, da diversi esponenti del Governo, dal ministro Tremonti il miracolo della soluzione del problema della 'mondezza' in Campania. Siccome il problema della 'mondezza' Berlusconi lo ha risolto - ha proseguito il governatore - non capisco perche' ci debbano chiedere di accogliere altre 40mila tonnellate di rifiuti''.
Vendola ha ricordato che ''Prodi ci aveva dato 5 milioni di euro per sostenere il Bacino Lecce 2 che era un Bacino nel quale c'erano dei problemi sull'impiantistica dei rifiuti. Berlusconi ci aveva promesso i 5 milioni di euro e che senza problemi li avremmo avuti: Bertolaso ha scritto a Tremonti, il sottosegretario Gianni Letta ha scritto a Tremonti ma evidentemente il ministro Tremonti puo' piu' del presidente del Consiglio e, quindi non poteva. Allora - ha concluso il presidente Vendola - non mi devo disobbligare nei confronti del Governo Berlusconi perche' ha promesso e non mantenuto, non devo aiutare la Campania perche' ho sentito dire da Berlusconi che non e' piu' in emergenza rifiuti, quindi la letterina che mi e' giunta di richiesta per accogliere questi rifiuti e' rispedita al mittente''.

E' sempre bene vederci chiaro...

La Gazzetta del Mezzogiorno «Salvaguardare i livelli occupazionali del settore mitilicolo tarantino, fermo restando la necessità di tutela igienico- sanitaria del prodotto e dei consumatori. Pertanto, al fine del prosieguo delle attività e, quindi, del rilascio-rinnovo delle concessioni demaniali degli specchi acquei necessari, considerando sufficiente ed opportuno il sistema dei controlli veterinari sin qui esperito, gli accertamenti ulteriori su eventuali rischi potenziali ai sensi del decreto 468 del 2001 si reputano ampiamente assolti attraverso il sistema dei controlli previsto dalla normativa di settore». E' il passaggio-clou di un documento di Confcooperative sulla problematica del rapporto tra mitilicoltura e impatto ambientale presentato al prefetto. Nel documento si rammentano le varie norme che autorizzano l’intensa attività di mitilicoltura nelle aree di Mar Grande e di Mar Piccolo.

Ma la Regione Puglia, assessorato all’Ecologia, in merito all’iter amministrativo per il rilascio di una concessione demaniale di uno specchio acqueo da utilizzare per l’allevamento di mitili, da parte della Capitaneria di porto di Taranto, fa presente la necessità di verificare che l’area considerata dall’impianto ricada o meno all’interno di un perimetro che definisce l’area interessata dalla dichiarazione di Sito nazionale di bonifica per la città di Taranto. Inoltre la Regione introduce la necessità di alcuni elementi di verifica in merito alla eventuale assoggettamento alla procedura di screening.

In effetti, con decreto del ministro dell’Ambiente del 10 gennaio 2000 viene perimetrata u n’area al cui interno sono presenti un polo industriale di rilevanti dimensioni, con grandi insediamenti produttivi e differenti tipologie di aree. Il territorio perimetrato è compreso nell’area dichiarata «Area ad elevato rischio di crisi ambientale » nel novembre 1990. Ma gli operatori della mitilicoltura - osserva il documento di Confcooperative - non introducono alcun elemento nell’ambiente marino che possa configurare la necessità di un’attività di bonifica e di ripristino ambientale. Se le acque dovessero in futuro risultare non più idonee ad allevare i mitili, gli operatori non potrebbero che rivestire un ruolo di danneggiati. I mitili - viene ulteriormente precisato - che per loro natura essendo filtratori, sono spesso utilizzati come bio-indicatori della qualità ambientale, ai controlli veterinari non hanno sino ad oggi evidenziato situazioni produttive difformi dai parametri previsti dalle normative vigenti. [M.R.G.]

Pallida comunicazione...

Ieri avevamo sottolineato come della epocale mostra sul Ducros a Taranto non ci fosse alcuna comunicazione alla cittadinanza (se si esclude qualche tiggì e un paio di manifesti in centro) e soprattutto nessun invito per la solenne inaugurazione...
Stamattina è comparso un timido comunicato sul sito del Comune di Taranto...
12 righine stitiche, manco fosse un manifesto funebre...
Ma soprattutto non c'è posto per la cittadinanza!
Quella si fa a porte chiuse, tra pochi intimi... come al solito!
Cin Cin!

PS. Cronaca dalla mostra. Esaurito lo spazio nella saletta (da 100 posti) i guardiani hanno allontanato tutti i (pochi) cittadini che volevano accedere. L'ingresso alla mostra è stato aperto dopo la presentazione. L'attesa era molto lunga per ragioni di spazio della sala.
Come ha notato uno degli intervenuti alla presentazione: "può la città che vuole far rivivere i fasti della Magna Grecia, ospitare un evento così importante (mostra + presentazione) in due stanzette del museo?"
Apprezziamo il gesto ma invitiamo le autorità a pensare ad una città grande con una grande fame di cultura che va nutrita di pasti sostanziosi, allettanti e aperti a tutti!

La guerra tra poveri

(Adnkronos) - Precari uguale disoccupati. L'impiego "temporaneo", infatti, non cancella lo "stato di disoccupazione". Lo sottolinea la Cassazione per la quale "un rapporto di impiego precario e temporaneo non puo' essere ritenuto sufficiente a fare venire meno il requisito dello stato di disoccupazione". In questo modo la Quinta sezione penale con la sentenza 48361, depositata oggi, ha annullato la doppia condanna per il reato di falsita' ideologica inflitta nei due precedenti gradi di giudizio a Donato D.C., un pugliese ultrasessantenne che, nonostante fosse stato assunto in via temporanea come coadiutore sanitario presso la Asl 1 di Taranto, in vista della sua partecipazione ad un concorso pubblico aveva nascosto ai funzionari l'avvenuta assunzione provvisoria.

Ne era scaturita una denuncia da parte della Asl che si era costituita parte civile nel processo contro il precario. Sia il Tribunale di Taranto che la Corte d'appello di Lecce, 7 gennaio 2008, avevano riconosciuto Donato D. C. colpevole di falsita' ideologica in atto pubblico per induzione in errore dei pubblici funzionari, condannandolo pure al risarcimento dei danni in favore della Asl. Contro la doppia condanna Donato si e' rivolto alla Cassazione, richiamandosi alla girusprudenza del Consiglio di Stato secondo la quale un impiego precario non fa venire meno lo stato di disoccupazione. Piazza Cavour ha accolto il ricorso e ha annullato la sentenza impugnata "perche' il fatto non sussiste".

In particolare, i supremi giudici, facendo propria la giurisprudenza di Palazzo Spada, hanno ricordato che "un rapporto di impiego precario non puo' essere ritenuto sufficiente a fare venire meno il requisito dello stato di disoccupazione, necessario ai sensi dell'art. 12 L. 482 del '78 per la partecipazione privilegiata ai pubblici concorsi". In ogni caso, la Suprema Corte rileva che quand'anche Donato D.C. "avesse correttamente segnalato la propria condizione di assegnatario in via provvisoria del posto di coadiutore sanitario presso la Asl, cio' non avrebbe comportato la sua cancellazione dall'elenco di disoccupati tenuto dall'ufficio provinciale del lavoro".

lunedì 29 dicembre 2008

A proposito di cultura e comunicazione

La provincia di Taranto occupa saldamente gli ultimi posto in Italia per cultura e comunicazione (e non solo).
Facciamo un esempio: domani si inaugura al Museo Archeologico Nazionale una mostra su un celebre pittore olandese che ha dipinto delle vedute di città italiane a fine Settecento.
E' un evento unico, presentato come epocale... a Roma!
Provate a cercare su tutti i siti istituzionali, su quello del Comune, della Provincia, della Soprintendenza, del turismo in Puglia, della Regione, del che vi pare e... NIENTE!!!
Si sono dimenticati i cittadini!!!
Nessuno ci dice quando comincia, se possiamo andare all'inaugurazione, quanto dura, che orari fa, se siamo graditi noi semplici cittadini tarantini o se dobbiamo entrare con la museruola e il guinzaglio!
Sembra una di quelle iniziative d'élite politico-amministrativa d'altri tempi, con le pellicce rispolverate dagli armadi di buona famiglia e gli amici degli amici che si spartiscono quattro chiacchiere e le tartine annunciando addirittura da Roma la mostra-evento!
Ma i tarantini li volete?
O fanno troppo chiasso con la loro ignoranza plebea e scroccona?
Forse è meglio spargere la voce il giorno dopo l'inaugurazione, quando se proprio vorranno, dovranno pagare il biglietto (5 euro) e fare numero per permettere di dire che qualche fesso ha pagato per entrare.
Grazie dell'attenzione
Finchè avremo questa attenzione culturale dovremo ringraziare il Sole 24ore che ha la decenza di metterci agli ultimi posti delle classifiche culturali invece che cancellarci con un NON PERVENUTI!

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Gli acquerelli di Louis Ducros tornano a Taranto: il 30 dicembre approderanno al Museo Nazionale Archeologico che ha ottenuto dal Rijksmuseum di Amsterdam di poter esporre i dipinti realizzati nel 1778 nel corso di un Grand Tour che coinvolse quattro nobiluomini olandesi e un inglese che attraversarono la Penisola passando per Roma, la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Le tele tornano per tre mesi nei luoghi dove furono dipinte dopo essere state custodite per oltre due secoli nelle sale del principale museo olandese.
L’amministrazione comunale di Taranto è riuscita ad organizzare l’esposizione ad un anno esatto dalla riapertura del Museo Archeologico e l’ha presentata ieri a Roma.
«E' un evento importante, direi storico – spiega Angela Mignogna, assessore alla Cultura di Taranto – perchè siamo riusciti ad ottenere opere d’arte di grandissimo valore che testimoniano la vita e mostrano i paesaggi di una Puglia che non c'è più. È un passo avanti per il nostro museo che così si apre a manifestazioni non solo legate alla Magna Grecia».
Saranno esposti un’ottantina di acquerelli che raffigurano Taranto, Bari e Lecce, Brindisi e Canosa, Gallipoli e Manduria, Giovinazzo e Monopoli, Egnatia o Canne della Battaglia, che il pennello di Louis Ducros, pittore svizzero che a lungo dimorò a Roma, consegnò alla storia dell’arte al termine di un lungo viaggio alla ricerca delle testimonianze dell’arte greca e romana.

Ora che gli operai hanno la messa e le preoccupazioni del Papa...

... stiamo tutti più tranquilli.
(Soprattutto Riva che devotamente ringrazia)
E pensare che tra i primi entusiasti di questo presepe vivente c'è proprio la CGIL!
Ora a Taranto ci sentiamo sempre cassintegrati e avvelenati... ma tutti un po' più benedetti!
Grazie Papi!

Papa Ratzinger: «Preoccupazione per l'aumento del lavoro precario»
(L'Unità) Benedetto XVI ha espresso «preoccupazione per l'aumento di forme di lavoro precario» e ha lanciato un appello «affinché le condizioni lavorative siano sempre dignitose per tutti». Lo ha fatto domenica, dopo l'Angelus, ricordando che «nella notte di Natale di 1968 Paolo VI celebrò la Santa Messa nello stabilimento dell'Italsider, oggi Ilva di Taranto, quest’anno tristemente alle cronache per l’alto numero di lavoratori deceduti in incidenti sul lavoro. Per commemorare quell'evento - ha aggiunto il Papa - l'arcivescovo di Taranto, mons. Benigno Luigi Papa, ha presieduto stamani nel medesimo luogo la Celebrazione eucaristica. A lui e a tutti i lavoratori - ha concluso - rivolgo il mio caloroso saluto». «È di grande rilievo etico ma è anche un'indicazione precisa quella che viene oggi dal Papa»: così il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni sulla preoccupazione del Pontefice per l'aumento delle forme di lavoro precario e sull'appello affinchè ci siano forme di lavoro sempre più dignitose .

Aggiungiamo il commento che un lettore ha aggiunto ad un post precedente:
"Ricordo attraverso i racconti di mio padre la Messa celebrata da Paolo VI, ben altra cosa per il momento storico, altro significato per la città che ha assistito alla negata partecipazione alla manifestazione scorsa, della Chiesa tarantina. Evidentemente le vite umane, di tutti gli uomini e donne i bambini, che sono state colpite dai veleni e morti dentro quell'inferno, non rappresentano un monito per le loro coscienze."

Fiumi inquinati: la storia esemplare del Gazzo!


(AgenFax) E’ uno dei corsi d’acqua più degradati d’Italia, all’inquinamento industriale si aggiunge quello fognario. Si chiama rio, ma non ne ha più le caratteristiche da anni. Oggi circa il 90 per cento della portata non dovrebbe esistere, se fosse davvero un rio. Invece l’acqua c’è sempre. Inquinata. ...
Appena dopo la sorgente. Il rio nasce sulle colline vicino a Novi. Con il nome Rio Gazzo scorre, da est a ovest, attraverso il Comune di Novi. “Totalmente interrato, svolge funzione di fognatura principale della città raccogliendo le acque bianche e nere - ha puntualizzato l’Assessore Lai - Torna alla luce poco fuori il centro abitato, alla testa della località Castel Gazzo. Apparentemente riassume le caratteristiche di canale, ma continua a raccogliere gli scarichi. Prima quelli dell’Ilva poi quelli dell’impianto di depurazione di Novi”. A questo punto il Rio Gazzo imbocca un percorso in aperta campagna. ...
E’ costantemente monitorato e attualmente risulta conforme ai sensi di legge, cosa che non avviene nell’area novese dove invece non sono conformi alla legge gli scarichi a monte e a valle del depuratore di Novi così come “non è conforme lo scarico della ditta Ilva”, come risulta dagli atti di una relazione della Commissione Ambiente della Provincia. A questa situazione va aggiunta l’incapacità del depuratore di Novi di processare il carico proveniente dalla rete fognaria del centro abitato in quanto è sottodimensionato e l’alimentazione di un bacino artificiale deputato all’irrigazione per uso agricolo (solo coltivazioni a mais e similari) da parte del Rio Gazzo. Il fatto è che questa acqua, inquinata, è usata anche per irrigare orti e campi coltivati a verdura. ...

Rassegna stampa

Taranto 95esima provincia vivibile

Nella consueta classifica annuale del Sole 24ore la provincia di Taranto è, come sempre, agli ultimi posti...
Il dossier realizzato dal Sole-24 Ore che, da oltre 15 anni, misura la vivibilità delle 103 province italiane e delle regioni attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche.
I valori sono relativi a: affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione, servizi e ambiente, tempo libero, tenore di vita.
Clicca qui per il dettaglio

sabato 27 dicembre 2008

Ma la casa del Signore è quella del Padrone?

...continuano le strane coincidenze con la decisione dell'arcivescovo di non sostenere la cittadinanza nella manifestazione contro l'inquinamento...

Il 28 dicembre una Messa all'Ilva di Taranto
TARANTO – Per il quarantesimo anniversario della visita di papa Paolo VI a Taranto, nella festa liturgica della Santa Famiglia, domenica 28 dicembre, l’arcivescovo Benigno Luigi Papa celebrerà l’eucarestia nello stabilimento siderurgico Ilva, per i lavoratori e le loro famiglie, rievocando – è detto in un comunicato – l'attenzione di Paolo VI verso il mondo del lavoro.
La Messa sarà trasmessa in diretta su Rai 1 a partire dalle 10.40. Paolo VI celebrò una messa all’interno del Siderurgico di Taranto la notte del 24 dicembre 1968. L’arcivescovo di Taranto userà gli stessi paramenti liturgici utilizzati dal Papa in quella notte (camice, casula, mitra e pastorale, sede, calice e patena) e nell’omelia parlerà della visione cristiana della famiglia e del lavoro, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa, rileggendo quell'evento nella mutata situazione socio-culturale (La Gazzetta del Mezzogiorno).

Strana visione cristiana quella che va a braccetto con chi ignora le richieste di una città malata e di bambini che non hanno futuro...

I rifiuti fonte rinnovabile?

...certo!
Si rinnovano continuamente come i figli della famosa mamma degli ignoranti (a pensar bene...)
Altro regalino di Natale per la Provincia della Monnezza.
Come avevamo già rilevato sul piano di Area Vasta, nel grottagliese si autorizza un altro inceneritore e per addolcire la pillola che sa di diossina di nanopolveri, di danni incredibili alle colture e di tumori... esce dal cilindro la boutade della centrale elettrica di importanza nazionale!!! (con un megawatt ci si accendono un paio di lampadine in fabbrica!)
Vicesindaco... ma ci faccia il piacere! E si vergogni!


Regalo natalizio all'abusivismo

Morale della favola: costruite ecomostri e scempiate le coste perché c'è sempre una sanatoria o una scartoffia che ve la farà passare liscia...
...e grazie anche a quel giornalista che ha la faccia tosta di chiamare investimento il furto di un'area di altissimo interesse paesaggistico alla collettività!


venerdì 26 dicembre 2008

Dopo vent'anni...

Finalmente lo Stato Italiano riconosce ufficialmente gli effetti mortali dell'uranio impoverito e delle nanopolveri inalate dai militari.
Dopo anni di negazionismo e di perizie tecniche "di parte" viene confermato l'effetto cancerogeno delle armi attuali.

«Uranio impoverito», la strage di pugliesi per le vittime finalmente c'è un Fondo

L’altro giorno, in Puglia, moltissime persone hanno fatto un sorriso triste. Dopo anni di «viaggi della speranza», funerali e battaglie legali per veder riconosciuto il nesso causa-effetto tra la malattia e la morte dei loro cari, finalmente (nelle pieghe della legge di rifinanziamento delle missioni militari all’estero), il governo ha approvato un fondo di 30 milioni di euro, da spalmare in 3 anni, interamente dedicato ai militari chi si ammalano e muoiono a causa del cosiddetto «uranio impoverito». Non si tratta di molti soldi ma, almeno, è il segnale che la Difesa ha smesso di nascondersi dietro il dito di tesi «negazioniste», prediligendo la linea d’una fattiva sensibilità istituzionale.
Resta un sorriso amaro per chi è stato lasciato solo a lottare contro neoplasie e leucemie (per non parlare dei casi di infertilità e progenie deforme). In Puglia, soprattutto. Una delle regioni in cui si conta il maggior numero di morti e malati tra i reduci. Quanti? Non è possibile avere un elenco completo. A livello nazionale si parla di circa 200 ragazzoni finiti al cimitero e duecentomila ammalati (sono le cifre riferite dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman, tra i politici più impegnati sul fronte «uranio impoverito»).
LA STRAGE DI PUGLIESI
Il metallo pesante (radioattivo e tossico) è ancora oggi presente nel munizionamento Usa e GB e, quando i dardi esplodono, ha la caratteristica di frammentarsi in particelle minuscole e volatili. È stato impiegato sempre, dalla Guerra del Golfo della «Operation Desert Storm», in poi. Era il 1991. Cinque anni dopo moriva quello che oggi viene ricordato come uno tra i primi militari pugliesi che hanno perso la vita stramaledicendo l’«uranio impoverito».
...
LOTTA PER LA VITA
Ancora più difficile stilare un elenco completo dei malati. Sia per il loro numero, sia per evidenti motivi di ritrosia degli interessati. Il loro silenzio merita rispetto ma bisogna sottolineare che è anche grazie alla testimonianza dei militari che non hanno taciuto se oggi esiste un Fondo a tutela dei malati con le «stellette».
Il ministro Ignazio Larussa, commentando il nuovo provvedimento di legge ha detto che è un «regolamento sui termini e le modalità di riconoscimento delle cause di servizio per il personale impiegato nelle missioni all’estero, nei conflitti e nelle basi militari nazionali: in pratica stiamo parlando delle vittime dell’uranio impoverito e delle nano-particelle».
MARISA INGROSSO su La Gazzetta del Mezzogiorno (leggi l'articolo completo)

Gli allevatori, Fitto e il Natale. Una lettera

Il 23/12 abbiamo letto sul Corriere del Giorno che l’ex presidente
della Regione Puglia, attuale ministro Raffaele Fitto, ha affermato che
l’ambiente per il territorio di Taranto è fra le priorità, ma non è la
priorità assoluta perché è in corso una crisi mondiale i cui effetti
rischiano di essere letali per il territorio stesso.
Forse, parlando di ambientalismo e di problemi ambientali, nell’
immaginario collettivo si evocano situazioni in cui persone coltivano
visioni utopiche e idealizzano il rapporto con la natura. Oggi, la
conoscenza acquisita dovrebbe permetterci di valutare diversamente le
cose e, se questa non dovesse bastare, il buon senso potrebbe aiutarci.
A volte però il buon senso ci abbandona, come purtroppo notiamo

ripetutamente, così ci resta l’esperienza, sì! Un’amara esperienza. Noi
allevatori lo sappiamo bene, il 10 e l’11 Dicembre 2008 non li
dimenticheremo mai più! Abbiamo visto quali sono le conseguenze quando
l’ambiente non ha la priorità… L’abbiamo anche filmato affinchè tutti
potessero conoscere ( http://it.youtube.com/watch?v=9GI6y5fnURQ )
Qualcuno ha detto che l’esperienza non è quello che ci capita, ma ciò
che facciamo con quello che ci capita. Noi chiediamo e ci chiediamo:
cosa stiamo facendo? Per l’allevamento e l’agricoltura il buio è
totale, ma non vogliamo pensare a questo, oggi, il 25 dicembre
cerchiamo di ampliare la nostra visione e ci guardiamo intorno. Vediamo
un governo che prima contesta la realtà del problema ambientale
relativizzando i dati raccolti dall’Arpa, poi si eclissa completamente,
ed oggi, usando il pretesto della crisi economica permette di porre
in
secondo piano la vita, la salute, il futuro e paradossalmente il
lavoro, proprio quel lavoro che ci si vanta di preservare. Non c’è
dubbio che debba prevalere “un dialogo che prevenga anche i rischi di
aggravamento di una crisi occupazionale”, ma questo vuol dire cedere al
ricatto occupazionale in nome di uno pseudo dialogo che ci ha portato a
questo punto? Fino ad oggi c’è stato un monologo… e se la politica non
limiterà i danni di questo monologo che ha riempito le orecchie dei
cittadini di parole e l’ambiente di diossina, dove andremo? La nostra
più grande paura è che questo dialogo possa servire a prendere tempo
per spremere la città di Taranto fino all’ultima goccia di sangue e per
costruire in altri paesi industrie che possano essere futuri
palcoscenici dove continuare ad avvelenare persone senza essere
disturbati. Tutto questo in nome del profitto. Se una cosa del genere

dovesse verificarsi, i tarantini resterebbero senza lavoro lo stesso e
nessuno potrebbe farci niente perché la crisi economica deve essere
superata; il prezzo da pagare non è mai troppo alto!
Nel suddetto articolo il Ministro afferma che l’ambiente non può
essere “ in questo momento, la priorità assoluta…”. Premesso che di
“assoluto”, per noi esiste soltanto Colui che celebriamo il 25
dicembre, parlare di priorità economiche e ambientali ponendole in
alternativa è la solita vecchia storia che si ripete. Creare un
conflitto fra i diritti di tutti i lavoratori, fra quelli dell’
industria e quelli dell’agricoltura, permette di gettare fumo negli
occhi dei cittadini e scaricare chi di dovere dalle proprie
responsabilità. Come allevatori coinvolti direttamente in questo
disastro abbiamo un sogno in questo Natale: il nostro sogno è quello di
vedere realizzarsi la priorità della
giustizia e di un comportamento
etico che permetta l’adempimento del compito più alto della politica
per la realizzazione del bene comune ed inevitabilmente dell’
ambiente.
Cordialmente
Fam. Fornaro

Come sta andando l'area vasta?

La vision di area vasta tarantina - Luigi Oliva

giovedì 25 dicembre 2008

Natale amaro ma con dignità!

Pubblichiamo il commento di un operaio alla vignetta di Babbo Natale.
Abbiamo volutamente evitato di postare auguri e altro perché sappiamo che molti non hanno niente da festeggiare, anzi...
Lasciamo solo spazio alla speranza che lottando per informare e per una città nuova questo possa essere l'ultimo Natale di sacrifici.
Alla faccia di chi pubblica libri con il padrone qualcosa sta cominciando a cambiare e dobbiamo essere orgogliosi di sapere che dipende tutto da noi!

Caro Babbo Natale, loro ben sanno che quel cotechino è indigesto, però per consolarsi spesso alla mensa dei dirigenti, dove mangiano i Riva i suoi fiduciari ed i capi settore, mangiano astice fresco 2 volte alla settiamana. Il tutto alla faccia di noi operai che riceviamo un pasto che lascia molto a desiderare. Comunque ormai il tuo posto è stato preso dalla "Propietà" che come regalo di Natale ci ha donato la Cassa Integrazione. Buone feste a tutti.
(Anonimo)

mercoledì 24 dicembre 2008

Babbo Natale all'Ilva...

Cosa porterà Babbo Natale ai massimi dirigenti dell'Ilva?
Se lo è chiesto il disegnatore Mauro Biani che ha realizzato questa vignetta per PeaceLink.

Rassegna stampa Vigilia









Pubblicato un comunicato del Comitato

Diario di rete di Peacelink


Una selezione di articoli, interventi e interviste sulle questioni che mi hanno appassionato in questi anni
di Alessandro Marescotti

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Rifiuti e inceneritori nel tarantino: una lettera aperta

Già avevamo fatto notare, su questo blog, la subdola approvazione di due impianti di incenerimento a Fragagano e Grottaglie all'interno del piano di Area Vasta Tarantina.
Ecco una lettera di Vigiliamo per la discarica che espone i fatti:

AREA VASTA TARANTINA
Lettera aperta di Vigiliamo per la discarica alla Provincia, ai Comuni, agli Enti locali e agli Imprenditori interessati

Il comitato Vigiliamo per la discarica, in merito alla deliberazione della Giunta comunale di Grottaglie n.756 del 4 dicembre u.s. con la quale si esprime un parere favorevole alla realizzazione di un “impianto di termovalorizzazione sperimentale (gassificatore integrato) per produzione di energia elettrica da biomasse”, progetto presentato all’Ufficio Unico dell’Area Vasta tarantina, comunica quanto segue.
Il territorio compreso nell’Area vasta tarantina non ha bisogno di essere ulteriormente violentato e abusato con la realizzazione di questo genere di progetti che peggiorerebbero la situazione esistente già gravemente compromessa da megadiscariche per rifiuti speciali e relativi abnormi ampliamenti illegittimamente autorizzati, oltre che dalla abnorme emissione di diossine e furani già presenti in abbondanza nella Provincia di Taranto.
La Giunta comunale di Grottaglie che ha rilasciato il parere favorevole per il progetto di cui sopra è espressione di una Amministrazione Comunale che non solo è abituata a prendere decisioni gravi all’insaputa dei cittadini, ma che pervicacemente continua a rifiutare loro il dialogo e ad ignorarne le giuste istanze, arroccandosi in una autoreferenzialità che finora è stata causa di gravi conseguenze, come dimostrato dall’annullamento del piano regolatore di Grottaglie e dall’annullamento del programma integrato di riqualificazione delle periferie PIRP, con conseguente perdita dei finanziamenti, per citare solo i più gravi degli evidenti insuccessi dell’attuale Amministrazione comunale di Grottaglie.
Il comitato Vigiliamo per la discarica metterà in atto tutte le iniziative opportune per fermare il progetto approvato dalla Giunta comunale di Grottaglie il 4 dicembre scorso, comprese, se necessario, anche quelle che potrebbero inficiare l’intera programmazione di Area Vasta.
Ribadisce inoltre quanto, insieme al Comitato per l’ambiente di Fragagnano, ha già reso noto nel comunicato del 13 novembre scorso, e cioè che la progettazione e produzione di un impianto di termovalorizzazione sperimentale con gassificatore integrato a Grottaglie, e di un impianto di termodistruzione di rifiuti speciali e/o pericolosi con recupero di energia a Fragagnano, sono improponibili, anacronistici e fuori luogo. E ciò sia perché si pongono in netta contrapposizione rispetto alla programmazione regionale volta verso una decisa riduzione degli impianti di termovalorizzazione, già eccessivi, sia perché la eventuale presenza di tali impianti o addirittura di impianti di incenerimento, disincentiverebbe il ciclo virtuoso dei rifiuti che deve terminare col loro riutilizzo e non con la termovalorizzazione, l’incenerimento e/o la distruzione dei rifiuti stessi. Va inoltre aggiunto che la nuova direttiva comunitaria sui rifiuti n. 2008/98/CE del 19 novembre 2008, ha esteso l’applicazione del principio di prossimità anche al recupero dei rifiuti urbani non differenziati provenienti dalla raccolta domestica; sicché appare davvero inutile un impianto di questo tipo.
Il Comitato Vigiliamo per la discarica avvisa pertanto le Amministrazioni comunali e gli Enti locali interessati, la provincia di Taranto e la Regione Puglia, a non fare da sponda a siffatti dannosi progetti e, nello stesso tempo, avvisa anche gli Imprenditori a non investire neppure 1 Euro perché ove si dovesse dare seguito a questa sciagurata iniziativa, ogni investimento potrebbe essere inficiato e vanificato da una siffatta improvvida previsione.
Infine, fa presente che, invece della realizzazione di questo inceneritore che l’Amministrazione comunale di Grottaglie pare che voglia realizzare a tutti i costi, potrebbe tranquillamente essere realizzato, in alternativa, un impianto di produzione di energia di identica potenza (1 MW), alimentato ad esempio da fonte fotovoltaica. Grottaglie, 23.12.2008

martedì 23 dicembre 2008

Rassegna stampa. Santità e diossina...

Ecco perchè l'arcivescovo non poteva manifestare...
Era impegnato con Riva a scrivere un articolo per il libro su Paolo VI!
E chi finanzia la pubblicazione? Boh?
Intanto Fitto continua con il terrorismo mentre la Poli Bortone e Vernola fanno i campioni dell'ambiente.
Il Diavolo, l'Acqua Santa. Mah, non si capisce più niente qui!
Un dubbio però vorrei sottoporlo al Monsignore: ma l'anima può essere contaminata dalla diossina?

Un sindaco esemplare...

I resoconti e le opinioni dopo la riunione dell'ARPA Puglia




Cartoniadi e CDR... facciamo chiarezza!

Bravi bravi, bella l'idea di sensibilizzare. clap clap!
A patto però che nell' "arca del buonismo", egregio Presidente, facciamo a meno di far salire anche chi non merita di esserci.
Ci preme ricordare a Vendola e ai suoi che la direttiva europea sui rifiuti non considera come recupero e condanna la produzione e l'incenerimento di cdr (combustibile da rifiuti).
Allora che c'entra l'impianto di Cerignola? Quello è un inceneritore di proprietà Marcegaglia...

Alleghiamo alle dichiarazioni del Presidente un articolo utile a distinguere scorze da fave, buone idee da pratiche ambientali malavitose.

(Gazzetta del Mezzogiorno) Brindisi ha vinto le «Cartoniadi» 2008 della regione Puglia, aggiudicandosi i 25mila euro di premio; al secondo posto si è classificata Bari (5mila euro), al terzo Lecce (300 salvacarta), al quarto Foggia (100 salvacarta) e al quinto Taranto (100 salvacarta). I risultati delle olimpiadi della raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino, sono stati illustrati oggi a Bari dal presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, dall’assessore regionale all’ambiente, Michele Losappio, e dal direttore commerciale Comieco, Roberto Di Molfetta. La gara, organizzata per la prima volta da Regione Puglia e dal Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, si è tenuta dall’1 al 31 ottobre, coinvolgendo 850mila cittadini dei capoluoghi di provincia pugliesi.
«L'iniziativa – ha spiegato Di Molfetta – ha avuto lo scopo di sensibilizzare i cittadini verso la raccolta differenziata e i risultati si traducono in un guadagno di 200mila euro: 80 dati dal Consorzio ai Comuni e 120 risparmiati con il mancato conferimento in discarica. Quanto ai tre comuni da podio, con le Cartoniadi Brindisi ha incrementato la raccolta delle famiglie del 155 per cento e del piccolo commercio del 15, Bari del 98,7 e del 31 per cento e Lecce del 98,5 e del 9 per cento. Oltre a questi due criteri – ha concluso Di Molfetta – abbiamo tenuto conto anche del livello iniziale del servizio di raccolta differenziata, che per Bari e Brindisi ha voluto dire partire con un punteggio più alto».
«La scelta della Puglia è il recupero dei materiali»: così il presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, ha commentato gli sforzi di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto nelle Cartoniadi 2008 della Puglia.
«Dopo esserci emancipati dalla cultura della discarica e aver lavorato perchè non attecchisse quella degli inceneritori con fornaci per bruciare il 'tal quale', puntiamo – ha spiegato Vendola – a una raccolta differenziata spinta, puntiamo sul porta a porta. Oggi inauguriamo due impianti complessi (biodistribuzione e cdr, ndr) a Conversano e Cerignola, portando a 4 su 8 il numero di quelli attivi. E’ un traguardo importante che mette la Puglia al riparo da quanto avvenuto in Campania. Fenomeni che sospetto si riproporranno in quel territorio e credo anche in Sicilia, Calabria e Lazio». «Crediamo nell’ecosostenibilità – ha aggiunto – e guardiamo con attenzione al ciclo idrico, dei rifiuti ed energetico. Lo facciamo proponendo un patto civico per salvare la nostra terra e chiedendo ai cittadini di cambiare abitudini nella quotidianità, facendo propria la cultura del recupero».
Appello raccolto dai cinque comuni che hanno partecipato alle Cartoniadi, con Brindisi che destinerà i 25mila euro di premio per allargare il sistema di porta a porta dalle famiglie agli enti pubblici; Bari che incrementerà con i 5mila euro il fondo Amiu ed acquisterà due mezzi per la raccolta delle deiezioni canine; Lecce, Foggia e Taranto che attueranno la raccolta negli edifici pubblici. «Con le Cartoniadi, insomma, hanno vinto i comuni e l'ambiente», ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente, Michele Losappio, dicendosi contento per l’esito delle olimpiadi della raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino.

Cosa dicono a Cerignola?

(e-gazzette) Il sindaco di Cerignola, Matteo Valentino, chiede un incontro urgente con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l'assessore regionale all'ambiente, Michele Losappio, per sottoporre alla loro attenzione la vertenza collegata al progetto di costruzione della centrale elettrica del gruppo Marcegaglia, al confine tra Borgo Mezzanone e Borgo Tressanti. La richiesta è stata sollecitata dall'associazione “Giovani per l'ambiente”, promotrice delle manifestazioni di protesta dei giorni scorsi contro la realizzazione di quello che nota diffusa dal Comune definisce “un vero e proprio termovalorizzatore alimentato da combustibile da rifiuti”.
“È passato ormai più di un mese da quando è stata concordata la sospensione dei lavori di costruzione dell'impianto e si è deciso l'intervento dell'Arpa Puglia per la valutazione di impatto ambientale dell'impianto stesso”, si legge ancora nel comunicato. “Credo sia interesse di tutti capire a che punto è arrivato il confronto tecnico e quali siano gli esiti. Ciò vale - conclude il sindaco - sul piano tecnico; su quello più squisitamente politico e amministrativo, vorremmo sottoporre ai vertici della Regione Puglia, che nella precedente legislatura ha autorizzato la costruzione della centrale, le argomentazioni che inducono centinaia di cittadini e piccoli imprenditori agricoli ad opporsi alla realizzazione di quella centrale nel mezzo di una delle zone agricole più ricche e belle dell'intera regione”.

Massafra trash!

MASSAFRA, 23 dicembre 2008 - "Ora basta". L'intervento è della Cgil, ed è un no al nuovo impianto per lo stoccaggio di rifiuti speciali che dovrebbe nascere, dopo il si dell'Amministrazione Comunale e in attesa del via della Provincia, sul territorio massafrese. "Abbiamo da sempre affermato che sul nostro territorio non era più possibile accogliere nemmeno un secchio di qualsiasi tipo di rifiuti. Il nostro paese è stato più che generoso nell'accogliere una discarica controllata, partita da discarica di bacino e diventata oggi internazionale, un termovalorizzatore dove confluiscono rifiuti che parlano lingue diverse, e una discarica di rifiuti inerti. Non si può chiedere (o imporre?) al nostro territorio di accettare ulteriori insediamenti nel settore smaltimento, anche perchè già aleggiano su di noi cittadini nubi nefaste provenienti dalla vicina Ilva". Puntano il dito: "Non capiamo, anzi forse campiamo troppo bene, il sindaco e l'Amministrazione, che dichiarano di essere tranquilli nell'approvare nel Consiglio Comunale del 15 dicembre scorso, l'insediamento di una nuova discarica di rifiuti speciali alle porte del paese, affermando che non esistono pericoli. Noi non siamo per niente tranquilli e ci mobiliteremo per difendere la salute dei cittadini, per avere un ambiente più salubre e per cercare di porre un freno al saccheggio del nostro territorio". Nel frattempo Rifondazione Comunista, che nei giorni scorsi era intervenuta sulla questione, comunica l'elezione di Maurizio Baccaro a Responsabile Dipartimento Regionale Ambiente per il partito di Rc. "Un compito non semplice - ha dichiarato Baccaro - ma continuerò a lavorare al massimo per proseguire l'opera di cambiamento avviata in Puglia e che dovrà continuare con la rielezione del Presidente Vendola". "La crisi economica - continua Baccaro - dimostra quel che avviene quando si insegue la strada del profitto ad ogni costo con uno sviluppo insostenibile. Ciò che sta costruendo la sinistra di Vengola in Puglia, non ultimo la Legge contro la diossina a Taranto, è un tassello fondamentale del governare andando nella giusta direzione. In questi tre anni la nostra regione è diventata la prima in Italia per produzione di energia eolica e solare".
Graziano Fonsino (sportmagazine )

Cloro Rosso: Assemblea Nazionale contro l'inquinamento


Fonte: CloroRosso

La grande manifestazione del 29 novembre è stata il segno piu' tangibile del movimento spontaneo che si è creato attorno alla questione ambientale. In quella città da tutti sempre considerata apatica e menefreghista si sono mobilitati oltre 15 mila cittadini/e, simbolo di una diffusa presa di coscienza che poco tempo fa non era neanche immaginabile. Sarà stata l'attenzione dei media nazionali, la controinformazione dei singoli cittadini e dei diversi gruppi creatisi sul territorio o, specialmente, la tangibile insofferenza di chi da anni vive in una città avvelenata e che subisce sulla propria pelle gli “effetti collaterali” della Grande Impresa.
Crediamo sia necessario dare continuità a quella manifestazione e a questo movimento cercando di allargarlo il piu' possibile anche su scala nazionale.
Di qui nasce l'esigenza di coinvolgere anche chi vive lontano dalla propria città. Ci rivolgiamo quindi a tutte/i quegli studenti, lavoratori e precari fuorisede che, nonostante la distanza dalla propria terra, vogliono partecipare a questo processo di rinascita verso cui la nostra Taranto si sta lentamente avviando.
La legge regionale che riduce gradualmente dall'1 aprile 2009 le emissioni giornaliere di diossine è si un passaggio importante ma non esaustivo visto l'ostracismo del Governo e del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo che ha tacciato i dati dell'A.R.P.A sull'inquinamento come non attendibili. Guarda caso, il giorno stesso in cui il Ministro ha rimosso i tecnici del ministero, rei di aver mostrato questi dati, Emilio Riva ha ufficializzato il suo ingresso nella cordata CAI per il “salvataggio di Alitalia”.
E' arrivato il momento in cui tutti dobbiamo rimboccarci le maniche per riappropiarci della nostra città e del nostro futuro, proprio quel futuro negatoci che ha costretto tanti di noi a emigrare sia per formarci culturalmente lontano dalla nostra Terra che per trovare quel lavoro dignitoso che la nostra città ancora non offre.

IL NOSTRO FUTURO E' QUI E COMINCIA ADESSO...
...FINO ALL'ULTIMO RESPIRO!

MARTEDI' 23 DICEMBRE ORE 17 C/O C.S.O.A CLORO ROSSO
VIA SCOGLIO DEL TONNO 2

INTERVERRANNO:

Dott. Roberto Giua (Esperto igiene ambientale - Arpa Taranto)
Leo Corvace (Legambiente Taranto)

COORDINAMENTO NAZIONALE STUDENTI FUORISEDE TARANTINI

1000 BOTTIGLIE PER GIANNI


Aiutiamo Gianni a sconfiggere il male che l'ha privato di tutto, ma non della sua grande voglia di vivere.
L'Ocean Hyperbaric Neurologic Center, in Florida, con l'ossigenoterapia a livello neurologico può aiutare Gianni, ma le cure sono molto costose. Uniamo gli sforzi e aiutiamo Gianni e i suoi cari a vincere questa battaglia.
Per il vicino Natale. Un regalo diverso e migliore dei soliti di sempre. Un pensiero intriso di solidarietà con la speranza che il gesto di tutte e tutti coloro che vorranno possa aiutare Gianni.
Mille bottiglie di vino (Primitivo, grad.13,5%), per Gianni. Con un contributo minimo di 10 euro ciascuna sarà possibile destinare 7,35 euro come aiuto alle spese per le cure che Gianni e famiglia dovranno affrontare. Se riusciremo a finire tutte le bottiglie, raccoglieremo 7350 euro
Ogni bottiglia è numerata e la nr.1 è per Gianni e l'auspicio è che la possa stappare presto per brindare con tutti i suoi cari.
Aggiorneremo questa pagina con la situazione di quelle assegnate e quelle rimanenti. Per ogni bottiglia assegnata, sempre su questa pagina, indicheremo anche il possessore a seconda dei dati che avrà lasciato al momento del ritiro o del versamento (nome, cognome, email, nickname...). Diversamente, la bottiglia sarà assegnata ad "Anonimo".
Un ringraziamento speciale va alla Vineria Fadini in via Principe Amedeo 306, che ha dato un aiuto, anzi più d'uno, indispensabile per la riuscita di questa iniziativa: grazie Luigi.
UN TUO GESTO PUO' AIUTARE GIANNI A RINASCERE
---
Per ulteriori informazioni scrivere a pergianni@tarantosupporters.com
Bottiglie già disponibili presso tutti i punti elencati di sotto.

1) Vineria Fadini, via Principe Amedeo 306 Taranto (tutti i giorni, anche la domenica mattina, tranne il giovedì pomeriggio);
2) Taranto Supporters, via Santilli 26, alle spalle del Palamazzola (il venerdì dalle 19 alle 20:30, il sabato mattina e pomeriggio e la domenica durante la partita) Taranto;
3) Panificio Due Mari, via Matteotti 16 Taranto;
4) Mini Bar, piazza Gesù Divin Lavoratore 10 Taranto;
5) Panificio Nitti, viale Jonio 495 San Vito, Taranto;
6) Panacea, via dei Cedri 15 Martina Franca, Taranto;
7) Italiana Sistemi - Computer Discount, viale Magna Grecia 205 Taranto;
8) Bazar di Gigante Vincenza, via Cesare Battisti 3/F Taranto;
9) Betshop, via Galvani 28 San Giorgio Jonico (TA);

# Per fuorisede
Tutte e tutti coloro che vorranno potranno bloccare una o più bottiglie tramite versamento su Carta Postepay con questi estremi:
- nr. carta 4023 6004 4015 5473
- intestata a MAIORINO MIRKO
dopodichè sarà importante inviare una e-mail all'indirizzo pergianni@tarantosupporters.com con ora, nome e luogo dell'ufficio postale da cui si è effettuato il versamento e, a meno che non si voglia rimanere anonimi, anche i propri dati e/o nickname. Sarà possibile prendere la bottiglia o le bottiglie alla prima occasione utile presso i punti indicati sopra.
che saranno tutti al sostegno dei sogni di Gianni e dei suoi cari.

lunedì 22 dicembre 2008

Perché Silvio è uno di noi...

... e non ci può essere una vera città senza veri cittadini!

Sono la moglie di Murri Silvio,vorrei ringraziare tutti coloro che oggi con la loro presenza mi hanno dato solidarietà,sostegno e coraggio nell'affrontare questa dura lotta.
PERDUNO PATRIZIA

Processo Murri: giustizia fatta! (anche se non proprio per tutti...)

TARANTO – Tre condanne per omicidio colposo per la morte dell’operaio dell’Ilva Silvio Murri, di 38 anni, vittima di un incidente sul lavoro avvenuto il 21 maggio del 2004. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Taranto Francesco Cacucci. Il giudice ha condannato il capo reparto, Luigi Buzzerio (a un anno e quattro mesi), e due tecnici dell’Ilva, Giovanni Ritelli (a un anno e due mesi) e Giuseppe D’Aniello (a un anno). Per tutti la pena è stata sospesa.

È stato inoltre disposto il risarcimento del danno alle parti civili da liquidare in sede civile e una provvisionale di 20.000 euro ciascuno per la moglie e il figlio minorenne della vittima. Murri stava smontando, insieme ad altri due colleghi, un ponteggio quando precipitò da un’altezza di circa otto metri.
(La Gazzetta del Mezzogiorno)

La diossina arriva fino a Lecce. E i leccesi reagiscono!

APPROVATO ALL'UNANIMITA' DAL CONSIGLIO PROVINCIALE UN ORDINE DEL GIORNO SULLE EMISSIONI DI DIOSSINA ALL'ILVA DI TARANTO

Il Consiglio ha dato mandato al presidente Giovanni Pellegrino perché intervenga presso il Ministero dell’Ambiente e presso la Regione Puglia.

Il Consiglio Provinciale, riunito il 19 dicembre 2008, ha discusso tra l'altro della "questione" ILVA di Taranto e delle conseguenze delle sue emissioni sull'ambiente circostante e sulla salute dei cittadini. L'ordine del giorno, presentato dai consiglieri Sticchi e Potì, riguardava "Limiti emissioni diossina presso il centro siderurgico ILVA di Taranto" ed ha visto la partecipazione attiva nel dibattito di maggioranza e minoranza. Il Consiglio Provinciale ha quindi dato mandato al presidente Pellegrino perché intervenga presso il Ministero all’Ambiente. "E' necessario - si è detto - che, in sede di valutazione ambientale, di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, venga recepita la decisione della Comunità Europa relativa ai limiti di accettabilità dei microinquinanti e l’applicazione del campionamento continuo dei microinquinanti ai camini".
"Il presidente Pellegrino, al contempo, - informa un comunicato dell'ufficio stampa della Provincia - è stato sollecitato ad invitare la Regione Puglia ad estendere l’applicazione del comma 1 dell’art. 1 della legge “Norma a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio (che prevede limiti alle emissioni in atmosfera)” a tutti i processi termici dell’industria metallurgica e non solo a quelli sviluppati all’interno di impianti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, previsti dal D. Lgs. 59/05". (Provincia di Lecce)

Diossina e dubbi (fondati) dei medici

La notizia che tutta la carne suina irlandese esportata in Italia è stata individuata e sequestrata è confortante anche se rimane qualche dubbio per i prodotti già confezionati ed insaccati, avviati al commercio nei mesi scorsi.

Quello che è sconfortante è la verifica che a 10 anni di distanza dell’episodio dei polli belgi alla diossina poco o nulla è cambiato: i mangimi per animali da allevamento sono prodotti con scarse garanzie di sicurezza e sono un punto critico della catena alimentare.

Poco convincente è poi la notizia tranquillizzante che l’ingestione di carne di maiali irlandesi, anche se con concentrazioni di diossina superiori di 200 volte dei limiti europei, non costituisce un pericolo per la salute. In realtà l’ingestione di questa carne inquinata è solo una delle vie di contaminazione da diossina.

Nella dose quotidiana e soprattutto annuale (le diossine sono persistenti e si accumulano nei grassi del corpo) va considerato l’insieme degli apporti continui di diossina, dovuti alle diverse contaminazioni della catena alimentare, a livello di verdure, latte e latticini (come la mozzarella di qualche mese fa), alla carne di varia origine.

Le fonti di diossina sono numerose a partire dalle produzioni industriali (come a Brescia e Taranto, per esempio) per arrivare a varie forme di combustione di materiali organici contenenti cloro.

In tal senso va ricordato l’apporto di diossine dovuto alla combustione dei rifiuti, in particolare negli inceneritori, principale fonte di diossine in Europa, che ritornano poi come inquinanti di vari alimenti (casi di inquinamento di latte e latticini, ad esempio).

Comunicato dell’ Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia (Via della Fioraia 17/19 – 52100, Arezzo, tel. 0575-22256) Web: www.isde.it E-mail: isde@ats.it